Non è un nostro compito chiarire cosa sia stato detto nel corso di quel consiglio e con quali intenzioni, l'ispezione ministeriale seguirà il suo corso accertando quanto dovuto.
Riteniamo invece giusto, soprattutto in questo momento, cogliere l'occasione per far conoscere la realtà in cui vive e opera il Comprensivo.
L'Istituto è frequentato da circa mille bambini, di cui una discreta percentuale provenienti da diverse zone del mondo come l'America latina, l'est Europeo, l'Oriente ed il medio Oriente. Pertanto tutti gli attori del processo educativo, ovvero bambini, corpo docente e genitori sono preparati ad operare in un contesto di eterogeneità culturale e sociale con differenti sensibilità religiose. Tutti coloro che conoscono questa scuola avranno potuto constatare come nel corso degli anni, non si siano mai verificati episodi d'intolleranza o irrispettosi delle varie identità culturali e spirituali presenti.
Nel nostro Istituto è presente una buona convivenza interculturale e non viene operata alcuna forma di censura ideologica tanto meno nei confronti dell'arte.
Ci rammarica molto che il dibattito assolutamente legittimo intorno ai temi dell'integrazione culturale e religiosa nelle scuole che ha preso spunto da questa vicenda, si sia trasformato, in troppi casi in un'occasione per praticare una facile strumentalizzazione di natura ideologica ed in sgradevoli attacchi personali al Dirigente e agli insegnanti. L' Istituto della “Matteotti” non è né un “covo” di estremisti religiosi né un “covo” di atei integralisti ma è solo un luogo in cui le varie figure educative, ciascuna per il proprio ruolo convivono e cooperano con imperfetta umanità, con l'obiettivo di fornire ai bambini il più adeguato dei percorsi formativi possibili.
Questo amaro episodio ci ha dato l'occasione di riflettere che l'obiettivo pedagogico si può raggiungere solo attraverso una modalità comunicativa sinergica tra insegnanti e genitori, confrontandosi il più possibile come alleati e non come nemici, in modo responsabile, leale e diretto. Questa modalità è un processo in costruzione che richiede tempo, fiducia, energie e tolleranza nel rispetto dell'attore principale che è il bambino.
Chi come noi, condivide queste finalità, aumenterà il proprio impegno a favore dell'Istituto affinché sia mantenuto il consueto clima di serenità e di collaborazione reciproca tra corpo docente e famiglie, anche in questo caso nel solo ed esclusivo interesse dei bambini."
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